Post

Festa di Santa Rosa

Immagine
Aggiungi didascalia La Macchina di Santa Rosa è uno spettacolo ricco di emozioni e suggestioni, al quale ogni anno assistono decine di migliaia di persone provenienti da ogni dove, stipate lungo il percorso della Macchina, che gridano, piangono, pregano, incitano i Facchini nella loro straordinaria prova di forza e fede. “UN EVENTO UNICO AL MONDO RICONOSCIUTO PATRIMONIO IMMATERIALE DELL’UMANITA’“ Dal 4 dicembre 2013 il Trasporto della Macchina di Santa Rosa è Patrimonio Immateriale dell’Umanità. Il riconoscimento, conseguito a Baku in Azerbaijan nell’ambito dell’ottavo Comitato intergovernativo Unesco, è stato conferito alla Rete delle grandi Macchine a Spalla italiane (con la Macchina di Santa Rosa anche i Gigli di Nola, la Varia di Palmi, i Candelieri di Sassari). La tradizione del Trasporto della Macchina di S. Rosa nasce il 4 settembre del 1258, data in cui avvenne, per volontà di Papa Alessandro IV, la solenne traslazione del corpo intatto della Santa Viterbese dalla modesta sepol

«I sindaci cosa ne pensano?»

Immagine
«Dove c’è inquinamento c’è ictus» « In poche parole entrambi gli studi, in fase di review dalla comunità scientifica, segnalano come le polveri sottili potrebbero peggiorare l’infiammazione causata dal virus. Come a dire che, avendo respirato per una vita intera aria inquinata, lombardi ed emiliani sono partiti svantaggiati. » Nei luoghi in cui la concentrazione di polveri sottili è più elevata si registrano il 50 per cento  di ictus in più Dove l’aria è più inquinata aumentano i casi di ictus. Non è la prima volta che il legame viene palesato dalla ricerca: questa volta i dati che confermano questa correlazione sono stati presentati a Los Angeles durante l’American Stroke Association's International Stroke Conference 2016: ogni 10 microgrammi per metro cubo di PM 2,5 in più nell’aria, il numero totale dei casi di ictus cresce dell’1,9 per cento. Questo studio si basa sulle rilevazioni ricavate da due paesi che di inquinamento se ne intendono più di tutti gli a

Subiaco, il borgo laziale che ospita la “soglia del Paradiso”

Immagine
BLOGGER  Dino Donofrio Subiaco è tra i borghi più bel li d'Italia,  in grado di stupire Petrarca al punto da fargli pensare d'essere giunto in Paradiso L’antica storia del borgo di Subiaco attira ancora turisti da tutto il mondo. Dai tanti affreschi alla Biblioteca Nazionale, fino alle attività sul fiume Aniene, ecco tutto quello che c’è da vedere in quest’angolo di  Lazio. Lo splendido borgo di  Subiaco  –  che per poco non si è guadagnato il titolo di Borgo dei Borgh i – deve il suo nome alla posizione che vanta. La traduzione dal latino è infatti “sotto i laghi” e il riferimento è ai tre laghi artificiali che sono stati generati dallo sbarramento del  fiume Aniene . Risulta necessario un salto indietro fino al 55 d.C. per ripercorrere la storia di questo borgo annoverato tra i Borghi più Belli d’Italia, al tempo in cui l’imperatore Nerone sfruttò una serie di dighe per ottenere degli specchi d’acqua artificiali per la maestosa villa realizzata sulla riva destra d

ecco cosa dovrebbe fare l’Organizzazione Mondiale della Sanità

Immagine
BLOGGER  Dino Donofrio RICEVIAMO E VOLENTIERI DIFFONDIAMO Caro Leonardo, Il 19 maggio si è conclusa la 73esima  Assemblea Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità  che ha deciso di lanciare un’inchiesta indipendente sull’origine del coronavirus. Un  compromesso  a seguito degli scontri tra USA e Cina che poco hanno a che fare con la pandemia.  Più che prendere parte per questo o quello, oggi riteniamo che occorra  agire affinché le Nazioni Unite approntino riforme che favoriscano la condivisione della conoscenza e della ricerca scientifica  per affrontare questa emergenza sanitaria mondiale gettando le basi per  nuove forme di cooperazione internazionale . Per questo,   ti chiediamo di  FIRMARE   e far firmare  questo appello internazionale. FIRMA ORA Lo abbiamo preparato partendo dalle raccomandazioni finali del  VI Congresso Mondiale per la Libertà di Ricerca Scientifica  organizzato all’Unione africana di Addis Abeba alla fine di febbraio.  Si trat

Maltrattamenti a scuola: alternative migliori e meno costose dell’intervento dell’Autorità Giudiziaria

Immagine
BLOGGER  Dino Donofrio Questo periodo di scuole chiuse è il momento più adatto per affrontare serenamente il fenomeno dei Presunti Maltrattamenti a Scuola (PMS). Lontano dai riflettori della cronaca giudiziaria dobbiamo provare a risolvere quelle domande che non hanno ancora avuto risposta: perché è un fenomeno esclusivamente italiano? Perché il Ministero Istruzione non è mai intervenuto nonostante la crescita esponenziale del fenomeno (14 volte in 6 anni)? Perché sindacati e associazioni di categoria non hanno tutelato la categoria professionale? Può davvero, l’intervento dell’autorità giudiziaria (AG), vicariare l’apparato scolastico nella risoluzione della questione? Non è sufficiente, a garantire l’incolumità degli alunni, un dirigente scolastico (DS) capace di trovare una soluzione rapida e tempestiva da opporre ai lunghi mesi d’indagine dell’AG? E via discorrendo. Prima di affrontare il tema è bene ribadire, limitandoci a elencarle, le molte perplessità che portano co

I nuovi poveri: le colf ai Parioli

Immagine
BLOGGER  Dino Donofrio L'associazione "Nonna Roma", che distribuisce generi alimentari, racconta ad Huffpost come l'emergenza coronavirus abbia cambiato il volto di chi chiede loro aiuto. Dalla periferia al centro “Se non lavori non ti pagano e in un attimo ti ritrovi dal vivere in una casa ai Parioli a non avere nulla da mangiare”. Sono colf, badanti, persone da anni al servizio di famiglie agiate, che non riescono più a ospitarli per la paura del contagio. Storie quotidiane che stanno allargando geograficamente il lavoro delle associazioni di volontariato che operano nella Capitale. Tra queste  “Nonna Roma” , organizzazione nata tre anni fa per fornire un supporto a chi ne ha bisogno. Il presidente Alberto Campailla spiega all’Huffpost che per trovare la povertà nella città non c’è più bisogno di andare in periferia. Ai volti di chi da sempre chiede aiuto perché non riesce a portare il cibo in tavola, se ne aggiungono ogni giorno di nuovi, in

Coronavirus, strage di anziani a Rocca di Papa: il direttore della Rsa era senza titoli

Immagine
Nella Residenza San Raffaele in provincia di Roma la gran parte degli ospiti è malata di Sars-Cov2 (85 infetti su 120 pazienti). Secondo la Asl Roma 6, le misure di prevenzione adottate “non risultano efficaci”, mentre la Regione Lazio sostiene che il direttore sanitario, Gianni Rocchi, “risulta sprovvisto di specializzazione”. Cronaca di un disastro sanitario Quella di  Rocca di Papa  è l’ultima delle  stragi silenziose di anziani  che stanno avvenendo nelle residenze RSA di tutta Italia a causa del Coronavirus: sono almeno  85 , di cui  5 deceduti , i casi di Covid-19 individuati all’interno della  Rsa San Raffaele , alle porte di Roma. Sessantanove sono pazienti, sui 120 totali ospitati nella struttura. Più della metà. Gli altri sono operatori sanitari. Questi dati hanno costretto la  Regione Lazio e la Asl Roma 6  ad istituire attorno alla clinica una  “zona rossa”  controllata da esercito e Nas  fino al 28 aprile . Ma la vicenda si complica anche sul lato giudiziario: